Sentenza 2 dicembre 2016, n. 51613
In tema di oltraggio a pubblico ufficiale un'espressione intrinsecamente offensiva, anche se di uso corrente nel linguaggio moderno, ha una valenza obiettivamente denigratoria e minatoria, e non perde il carattere di antigiuridicità quando è pronunciata in circostanze che, esulando dai limiti della critica anche accesa, siano tali da incidere in senso negativo sul consenso che il pubblico ufficiale deve avere nella società. (Nella specie la S.C. ha ritenuto immune da censure la sentenza di condanna che, nel corso dell'intervento dei Carabinieri all'interno di un locale, a seguito di una lite tra gli avventori, aveva rivolto agli operanti la frase "io vado dove voglio, vaffanculo").
Si ricorda che, in ogni caso, per configurarsi il reato, devono essere presenti almeno 2 persone.