A un medico veniva contestato il reato di “omissione di atti d’ufficio” (p. e p. dall’art.
Un uomo, preda della gelosia verso la consorte, finiva sotto processo per avere inviato ininterrottamente messaggi su un social network a un amico della moglie.
Una donna - e suo marito - erano stati condannati sia in primo che in secondo grado per il reato p. e p. dall’art. 614 C.P.
La Corte d’Appello aveva confermato la sentenza di condanna pronunciata in primo grado nei confronti di un soggetto che era stato ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 595 C.P. (“Diffamazione”).
Passeggiare in aperta campagna, in una zona poco frequentata, non esime il padrone dal condurre il proprio cane con museruola e guinzaglio.
Il titolare di alcune strutture alberghiere, era stato prosciolto dal reato di cui agli artt. 17 e 109 del R.D. n.
Un uomo era stato condannato per il reato di cui all’art. 493 ter C.P. (“Indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento”), in quanto aveva effettuato una...
Una donna era stata condannata per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316ter C.P.) in quanto, dopo essere stata dichiarata cieca assoluta, aveva omesso di comunicare il...
Assolto un uomo, appassionato di armi, che aveva improvvisato una sorta di poligono di tiro all’aperto nei terreni agricoli di proprietà della suocera.
Un soggetto, riconosciuto colpevole sia in primo che in secondo grado del delitto di rapina aggravata dalla circostanza di essere l’aggressione avvenuta all’interno di una dimora privata (nella specie un...
La Corte di Cassazione (sentenza n. 12013 dd. 01.04.22) ha confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello con la quale una donna era stata condannata alla pena di € 400,00...
A finire sotto processo sono state tre persone in quanto, durante una cena in un ristorante, avevano recato disturbo alla titolare del locale durante l’orario di apertura serale, rivolgendo a...