La Cassazione ha specificato nuovamente (sentenza n. 1082/20) come il consumatore, qualora acquisti un bene che presenti difetti di conformità di cui il professionista debba rispondere, possa, ai sensi dell’art. 130 del codice del consumo, esperire uno dei seguenti rimedi: riparazione del bene, sostituzione dello stesso, riduzione del prezzo, risoluzione del contratto.
Il Supremo consesso specifica altresì come al consumatore, al di là dei rimedi sopradetti, spetti comunque il diritto al risarcimento del danno subito e ciò perché, argomenta la Corte, “il risarcimento ha lo scopo di porre il compratore in una posizione economicamente equivalente non a quella in cui si sarebbe trovato se non avesse concluso il contratto o se l’avesse concluso a un prezzo inferiore, ma a quella in cui si sarebbe trovato se la cosa fosse stata immune da vizi”.