La Suprema Corte, con ampia motivazione, si occupa di reati sessuali e del concetto di atto sessuale. Nel caso concreto, oltre ad altri comportamenti che hanno palesemente sconfinato nel concetto di "violenza sessuale" si è fatta chiarezza anche sulla qualificazione giuridica da dare al c.d. "succhiotto". Giusto per completezza va ricordato che il succhiotto si definisce comunemente come morso d'amore (per la carica di passionalita' e ardore che lo caratterizza) e consiste in un livido causato dalla suzione con le labbra di una parte dell'epidermide o da un bacio molto aggressivo che inizialmente lascia tracce di colore rossastro dovute alla rottura dei capillari e che si trasforma in colore viola o nero man mano che la lesione guarisce acquisendo la natura di una ecchimosi.
Ebbnee la Corte, arriva ad affermare che per via della durata e dell'intensità dell'atto, l'atto esprime una carica erotica con chiaro significato erotico e sconfinando quindi nell'illecito penale.