A finire sotto processo sono state tre persone in quanto, durante una cena in un ristorante, avevano recato disturbo alla titolare del locale durante l’orario di apertura serale, rivolgendo a lei e al personale in servizio frasi offensive e infastidendo, più volte, anche altri clienti del locale.
Per la Corte di Cassazione (sentenza n. 10259/2022), era sacrosanto parlare nel caso di specie di vere e proprie molestie considerato che i tre soggetti avevano fatto “cagnara” con voce molto alta, disturbando tutta la sala, insultando la titolare anche con parole inappropriate e rivolgendosi alla cameriera con espressioni ingiuriose. La Corte, a questo proposito, ci ricorda che il reato di cui all’art. 660 C.P. deve ritenersi integrato “in presenza di un atteggiamento di insistenza eccessiva e fastidiosa ovvero di arrogante invadenza e di intromissione, continua e inopportuna, nell’altrui sfera personale, il quale può essere realizzato anche con una sola azione”.