Spesso capita che ci si rechi alle poste e si chieda informazioni specifiche all’addetto al servizio postale, magari in merito a quelli che sono i tempi di consegna d’un determinato pacco, lettera o raccomandata. Cosa succede se le informazioni dateci sono errate ? Le poste possono essere considerate responsabili ? La sezione III della Cassazione s’è espressa con sent. 6 luglio 2017 n. 16653, affermando che “non sussiste alcuna responsabilità dell’amministrazione postale qualora il piego sia stato consegnato nelle 48 ore, senza che rilevi, in senso contrario, che gli impiegati dell’ufficio postale abbiano assicurato una consegna in 24h e che poi essa non sia avvenuta in tale termine”. Tale sentenza a prima vista potrebbe apparire iniqua, ma a ben vedere le Poste Italiane debbono garantire un determinato standard qualitativo del proprio servizio e quest’ultimo è descritto puntualmente all’interno della carta della qualità del servizio pubblico postale. In tale documento è stabilito che la consegna dei plichi raccomandati deve avvenire entro un tempo massimo che va dai tre ai cinque giorni. Perciò, più che chiedere all’impiegato postale è bene accertarsi dei termini del servizio all’interno della carta della qualità.