La problematica dello stalking è un fatto che solleva sempre maggior allarme sociale. Ciò non tanto per un intensificarsi del fenomeno quanto, piuttosto, per una sempre maggior coscienza della gravità e della lesività di questa forma di condotta delittuosa.
Eppure, il legislatore, non sembra valorizzare questa accresciuta sensibilità verso il suddetto reato. Difatti, l’agosto scorso il codice penale è stato riformato in guisa da permettere l’estinzione di tutti i reati procedibili a querela, tra cui il cd. stalking, con l’offerta d’un congruo risarcimento per il metus psicologico patito dalla vittima. Il problema, però, risiede nel fatto che tale forma estintiva del reato può essere applicata anche qualora la vittima non intenda accettare la somma e consideri essenziale che si proceda con l’istruzione del processo in vista d’un eventuale condanna.
Il timore che tale norma creasse delle sperequazioni s’è concretizzato e ieri (5.10.17), a Torino, un’imputazione di stalking è stata elisa dopo che l’indagato, per mezzo dei propri difensori, ha presentato un’offerta di risarcimento alla vittima di soli € 1500.
A seguito della pressione mediatica e politica, è stato presentato un emendamento per prevedere l'esclusione del reato di cui all'art. 612bis (cd. stalking) da quelli per cui è prevista la possibilità di riparare il danno e venire conseguentemente assolti.