Il matrimonio celebrato all'estero è valido nell'ordinamento italiano, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione, o dalla legge nazionale di almeno uno dei nubendi al momento della celebrazione, o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento (v. in tal senso Cass. n. 17620/2013). La Corte di Cassazione rileva, conseguentemente, che, nel caso sottoposto al suo esame, essendo stato il matrimonio celebrato in Pakistan e validamente secondo la legge di quel paese (circostanza incontestata), esso deve essere considerato valido anche per l'ordinamento italiano. Nel caso specifico era stato celebrato via chat alla presenza di ufficiali dello Stato Pakistano che ne hanno riconosciuto la validità.

Conseguentemente, le Autorità Italiane, hanno l'obbligo di riconoscere il matrimonio già ritenuto valido da altro Stato, salvo che non si ledano altri principi di ordine costituzionale.