I bambini di tenera età, anche se non comprendono appieno il significato delle parole, tendono a ripetere quanto udito dagli adulti.
E' quindi evidente, secondo la Suprema Corte, che vi fosse il concreto pericolo che i minori ripetessero quanto detto dalla suocera, posto che sarebbero diventati potenziali mezzi di diffusione del messaggio diffamatorio.