La Suprema Corte ha statuito che configura il reato di omicidio colposo il comportamento della madre che non vigila sul figlio durante l'attraversamento di una strada. Nel caso specifico, un'automobilista, circolando a bordo dell'autovettura, urtava il minore, mentre egli stava attraversando la strada, con la parte anterolaterale sinistra della vettura, cagionandogli gravissime lesioni cranio-encefaliche da cui derivava poi la morte. La madre del minore, veniva ritenuta responsabile del reato a lei ascritto in quanto, avendo omesso di esercitare la necessaria vigilanza sul figlio all'atto dell'attraversamento della strada ed in particolare avendo omesso di porre in essere le dovute cautele nella predetta fase di attraversamento, come quella di accertarsi previamente che non provenissero veicoli e, soprattutto, quella di tenere per mano il figlio, non impediva il verificarsi dell'evento, che aveva l'obbligo giuridico di impedire, ricoprendo la massima posizione di garanzia sulla vittima, bambino di appena tre anni.